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BENESSERE, CIBO, CULTURA, SALUTE, TRADIZIONE

Ben…essere in pausa pranzo

21 Agosto 2015

Estate, inverno, autunno, primavera. La pausa pranzo rappresenta un appuntamento della giornata da gestire, in benessere e piacere.

Cominciamo dal luogo nel quale consumiamo e scegliamo il cibo; rientra nella sfera dell’armonia necessaria per scoprire un sapore, degustare e non solo cibarsi.

Il luogo influisce sul piatto che ci troviamo di fronte e può portare o meno “bel tempo” sulle nostre papille gustative.

In mensa o alla tavola calda, al bar per un pasto veloce, in casa, in auto, al distributore automatico o fugacemente  mentre si cammina tra le vie della città o in un parco (street-food), oppure davanti alla scrivania (desk-eating). Qualunque sia il contesto, la buona norma per il rituale del pranzo è quella di soffermarsi ritagliandosi uno spazio, perché questa azione così naturale e ordinaria possa essere vissuta con un tempo e un’attenzione soggettive. Rappresenta un’occasione per rilassarsi, per riappropriarsi di un momento di quiete; lo scopo è quello di staccare, mettere un punto a quello che c’è stato precedentemente, dedicarsi soltanto a quello che si sta facendo e potersi “ricaricare” per quello che verrà nella parte restante della giornata.

Un consiglio per chi sceglie di trascorrere la pausa pranzo in ufficio?

Apparecchiare la scrivania, seppur in modo semplice, utilizzare il computer per ascoltare buona musica durante il pasto, non pensare al lavoro da svolgere dopo la pausa, gustare ciò che si sta mangiando,  masticando con calma ed assaporando le pietanze.

In compagnia di un amico, un familiare o dei colleghi può rappresentare una preziosa occasione per socializzare e per condividere il proprio tempo; una buona alternativa  è anche scegliere di trascorrerla da soli, se questo può aiutare a distrarsi e rilassarsi maggiormente.

L’importante è scegliere la “situazione” che in quel momento ci permetta di gustare a pieno il  nostro tempo e di nutrirci in maniera equilibrata.

Il pranzo deve fornire tra il 35-40% delle calorie giornaliere, deve garantire un adeguato apporto di carboidrati, proteine, grassi ed essere vario. È importante non arrivare troppo affamati alla pausa pranzo altrimenti corriamo il rischio di mangiare troppo e voracemente. Un trucco per placare la fame è quello di iniziare il pasto con una porzione di verdure crude miste (finocchio, sedano, cetriolo, ravanelli, insalata…) alle quali si può aggiungere frutta fresca (insalata con mela verde o kiwi o fragole…) o secca (valeriana con pinoli o spinacini freschi con noci…). La soluzione ideale è quella del piatto unico, che non significa consumare solo un primo o solo un secondo ma abbinare gli alimenti in modo da formare un pasto completo. Il piatto unico può essere rappresentato da una porzione di verdure crude (insalata mista) o cotte (fagiolini, zucchine, cavoli, carote, spinaci…) accompagnate da  tonno o formaggi freschi o uova o carne bianca o pesce o legumi, con l’aggiunta di una patata bollita o di una fetta di pane oppure da minestre di legumi, riso con pesce, pasta con ragù leggeri, frittate con verdure di stagione, sempre abbinati ad un piatto di verdure. Per condire è preferibile usare olio extra vergine di oliva, emulsionato con aceto balsamico DOP o aceto di mele, mentre il sale deve essere usato con estrema moderazione. Ricorrere a erbe aromatiche e spezie, è un modo di limitare il sale. È buona norma evitare di bere vino, birra e alcolici, soprattutto se si deve rientrare al lavoro ma accompagnare il pasto con acqua, concludendo con una tazzina di caffè o di tisana digestiva.

Per chi pranza fuori casa la soluzione per mangiare meglio e risparmiare potrebbe essere quella della “schiscetta”, il portavivande da preparare la sera prima,  da riempire con insalatone, frittate, polpette, riso freddo, zuppe e quello che il gusto personale può suggerire. Non dimentichiamo infine di usare la fantasia, creando abbinamenti di cibi colorati per gratificare anche la vista, sfruttando così le benefiche proprietà che gli alimenti di diverso colore posseggono.

articolo scritto da:
Dr. Alessandra Vincenti, biologa nutrizionista
Dr. Pamela Nobile, psicologa e psicoterapeuta
Dr. Beatrice Brogi, psicologa
(immagini da web)

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