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SALUTE

Il gusto di mangiare sano

20 Febbraio 2014

I bambini, già nei primi momenti della loro vita, mostrano una preferenza innata per il cibo naturalmente dolce o salato, di solito rifiutando i cibi amari. Per questo sono più esposti al rischio di obesità e di malattie legate all’assunzione di cibo insano.

 Questo è il tema di una review nella quale si approfondisce la conoscenza dei meccanismi del gusto e dei sapori che potrebbero essere implicati nell’aumento dell’obesità infantile o in altre malattie croniche. In pratica i bambini hanno una biologia di base che non li predispone a privilegiare le diete raccomandate ricche di vegetali, con poco zucchero e poco sodio.
E questo li rende particolarmente vulnerabili agli stimoli del nostro attuale ambiente alimentare che invece è caratterizzato da cibi a elevato contenuto di zuccheri e sale, e troppo raffinati. Queste loro tendenze innate si possono modificare attraverso le esperienze sensoriali dirette dei primissimi anni di vita che consentono di definire le loro preferenze future.

Già nell’età fetale e neonatale le madri che consumano diete ricche di cibi sani possono influenzare positivamente i loro piccoli, perché i sapori sono trasmessi dalla dieta materna nel liquido amniotico e nel latte materno, e i bambini allattati al seno sono così più tolleranti per i sapori dei cibi salutari. Al contrario, i neonati nutriti con latti artificiali formulati possono avere più difficoltà inizialmente ad accettare sapori non presenti nella formula, come quelli della frutta e della verdura.

Indipendentemente dal tipo di alimentazione iniziale, i bambini possono “imparare” i gusti più salutari, attraverso l’esposizione ripetuta e l’offerta di un’ampia varietà alimentare, se chi li nutre si concentra sulla volontà del bambino di consumare un alimento e non solo sulle espressioni facciali fatte durante l’allattamento. Inoltre, se si forniscono loro alimenti complementari a basso contenuto di sale e zuccheri potrebbe essere utile per proteggere il bambino in via di sviluppo dagli eccessi che si verificano più tardi nella sua vita.

Le prime esperienze di vita con gusti e sapori sani possono, dunque, compiere un lungo cammino verso la promozione di una sana alimentazione, il che potrebbe avere anche un impatto significativo nell’affrontare le molte malattie croniche associate a una scarsa disponibilità di cibo.

 Le proposte di cibo sano devono partire, quindi, dal buon esempio delle mamme che, oltre a mangiare sano già gravidanza e durante l’allattamento, dovrebbero coinvolgere i bambini nella preparazione dei cibi, magari trasformando una preparazione a base di verdura o di frutta, in un gioco divertente.

Senza troppe critiche o troppe nozioni, anche i più piccoli si possono divertire a decorare una torta di carote o dei biscotti preparati con cereali e poi colorati con la frutta, o uno sformato di verdura.

Il gusto poi piacerà di sicuro ai bambini che già sono naturalmente dotati di preferenze innate plasmabili. Da tutto questo è partita l’idea dei laboratori del gusto in alcune scuole italiane. Momenti di aggregazione sociale e condivisione che vanno sostenuti e rinnovati nel tempo, non senza l’appoggio di nutrizionisti e pediatri che devono essere, a loro volta, sempre e costantemente sostenuti dalle Istituzioni.

 Autore: P. M. Gatti

 Fonte: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24452237      Am J Clin Nutr. 2014 Jan 22. [Epub ahead of print]   Ontogeny of taste preferences: basic biology and implications for health.
(da obesita.it – illustrazioni da A. Monteiro e web)

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