Un evento critico, stressante che cambia profondamente l’esistenza di una persona, o semplicemente la fase del ciclo vitale nella quale ci troviamo, (una convivenza, un cambio di lavoro, un lutto, una separazione, una malattia ect..) possono non essere semplici da elaborare e da superare. In alcuni momenti specifici della vita, può infatti presentarsi il bisogno di un aiuto. Un aiuto capace di sostenere la persona nel momento critico fino alla scomparsa o attenuazione del disagio.
Le motivazioni che spingono a richiedere una consulenza possono essere varie; si può andare da una sensazione soggettiva di malessere ad una vera e propria compromissione delle attività della vita quotidiana. Gli esempi possono essere infiniti, quello che sta alla base della richiesta di aiuto è il vissuto di sofferenza e il desiderio di cambiare qualcosa.
Avere la possibilità di condividere il nostro dolore con qualcuno che non solo ci comprende, ma ci aiuta a pensare in maniera nuova a possibili soluzioni, mettendo a nostra disposizione la sua esperienza e le sue conoscenze, è un’importante occasione di crescita e benessere in qualunque momento della nostra vita.
La persona in difficoltà viene aiutata ad individuare e a comprendere meglio il disagio, cercando insieme al terapeuta o all’equipe strategie efficaci e risorse proprie.
Terapia e/o sostegno individuale
Una certa quota di sofferenza fa parte della nostra condizione di esseri umani ed è ineliminabile, e talvolta può essere occasione di crescita. Quando, tuttavia, questa sofferenza perdura nel tempo, si cronicizza o è troppo intensa da non permetterci di elaborarla, allora rivolgersi ad un esperto può essere una soluzione efficace.
La terapia/sosteno individuale mira a risolvere le difficoltà che compromettono il benessere e la qualità della vita della persona.
Tali difficoltà si possono esprimere attraverso diversi canali/sintomi psichici, comportamentali, psicosomatici , e attraverso disagi relazionali.
La relazione di sostegno è inserita in un contesto di accoglienza, di attenzione e di ascolto, di sospensione di giudizi da parte del terapeuta, di rispetto dell’individualità, di reciprocità della relazione.
L’attenzione del terapeuta è centrata su più livelli; sono presi in esame sia la persona nella propria dimensione individuale e psico-corporea, sia le relazioni che fanno parte della sua vita nei diversi contesti nella quale agisce.
Vengono introdotti, attraverso la relazione terapeutica, gli elementi utili a superare il disagio, facendo leva sulle potenzialità della persona, innescando il cambiamento verso una consapevolezza, un equilibrio più funzionale orientato al benessere, alla crescita personale, a una qualità di vita migliore.
L’intervento di sostegno dove necessario può essere esteso anche ai familiari o al coniuge del paziente.
La terapia familiare
Le famiglie cambiano forma e funzione nel corso del loro ciclo di vita secondo una serie di fasi e sono chiamate a riorganizzare le caratteristiche dei ruoli di ciascuno di fronte agli inevitabili cambiamenti cronologici che fanno parte del suo naturale sviluppo.
Questo tipo di terapia è indicato quando il disagio di uno dei membri ha significative ripercussioni su tutta la famiglia, per esempio nel caso in cui un figlio manifesti una difficoltà attraverso un sintomo o un comportamento problematico.
Si ripropone di capire come quel sintomo abbia una funzione per tutti i componenti e quindi di aiutarli a modificare le modalità di relazione disfunzionali che hanno portato all’emergere di quella situazione.
Uno dei principali obiettivi della terapia famigliare è quello di migliorare la comunicazione all’interno del gruppo-famiglia, al fine di rendere stabili i cambiamenti ottenuti.
La famiglia rappresenta anche il luogo in cui è possibile attivare e attingere le risorse per la cura di modo da riprendere i percorsi di crescita e riorganizzarsi secondo modalità più funzionali ed evolutive. Terapia Famigliare non significa psicoterapia della famiglia, ma psicoterapia con la famiglia: un soggetto attivo nel processo di cura.
Fare terapia famigliare non significa lavorare sempre con tutti i suoi membri presenti, ma considerare il gruppo come un protagonista attivo del cambiamento e della cura dei suoi componenti più fragili o più in difficoltà, “vedendo” il sintomo non in un’ottica individuale e lineare ma in una dimensione sistemica, relazionale.
Il sostegno genitoriale
Il servizio di sostegno genitoriale è un percorso pensato per i genitori. Rappresenta lo strumento privilegiato per la coppia o anche per uno solo dei due genitori ( in caso di separazione o divorzio o nel caso di una monogenitorialità) per affrontare e risolvere la complessità affettiva-emotiva che complica le relazioni con i figli provocando, spesso, sofferenza e chiusura.
La necessità di un sostegno genitoriale inoltre, appare più forte in alcuni momenti cruciali della vita dei figli, quali la preadolescenza e l’adolescenza o in coincidenza di particolari eventi coinvolgenti l’intera famiglia, quali ad esempio un lutto o una separazione.
In questo spazio è possibile, per i genitori, trovare risposte a dubbi ed interrogativi sulle scelte educative, sulla difficoltà di comunicare in modo funzionale ed efficace, sul riconoscimento precoce dei segnali di disagio dei propri figli.
Gli obiettivi generali di questo percorso sono costituiti dall’acquisizione di una maggiore consapevolezza dei reali bisogni dei figli in relazione all’età; dall’attivazione delle competenze e delle risorse parentali che permettano la gestione delle difficoltà presenti nell’educazione dei figli e, in particolare nelle situazioni di criticità; dal favorire la consapevolezza del proprio vissuto emotivo come genitori e del proprio stile educativo.
La terapia di coppia
Si rivolge a qualsiasi tipo di coppia: coppie coniugate, coppie di fatto, eterosessuali, omosessuali.
La terapia di coppia è particolarmente indicata quando vi sono difficoltà a comunicare, distanza emotiva, problematiche legate alla sfera della sessualità oppure vi è una condizione di “stallo”, ovvero i due partner non stanno più bene insieme ma non riescono neppure a lasciarsi; o ancora, quando è richiesto di far fronte a eventi particolarmente critici, quali un tradimento, la perdita di un figlio, la malattia di uno dei due coniugi. Intesa come supporto alla coppia, anche nel caso di difficoltà di concepimento.
Uno dei primi obiettivi è quello di portare ciascuno dei due partner a riconoscere una “corresponsabilità” relativa al disagio relazionale vissuto all’interno della coppia, insieme a quello di accrescere la consapevolezza circa le modalità comunicative e i comportamenti che contribuiscono a generare ed alimentare la crisi, favorendo così la capacità di comunicare e di agire in maniera non conflittuale, costruttiva ed efficace.
Percorso Psico-nutrizionale
Il programma psicoeducativo ha come obiettivo quello di veicolare conoscenze utili e pratiche per prevenire ed affrontare il disagio alimentare ed aumentare la consapevolezza di sè: essere consapevoli ed informati della propria difficoltà è il primo passo per modificare i comportamenti disfunzionali. Si potranno così migliorare le abitudini alimentari non funzionali.
Il PERCORSO DI RIABILITAZIONE PSICONUTRIZIONALE si pone come obiettivo quello di
rieducare e recuperare una funzione e un comportamento persi e di ri acquisire uno stile di vita connotato da abitudini non consone alle esigenze della persona.
Psico nutrizionale perchè comprende l’aspetto emotivo e psicologico alla ricerca di una maggiore consapevolezza anche relativamente al significato personale del sintomo e della sua funzione nella vita della persona e allo stesso tempo dia valore alla parte biologica e ai reali bisogni dell’organismo (fame-sazietà). Il percorso si prefigge di ottenere due grandi obiettivi: quello di migliorare e mantenere in buono stato di salute l’organismo e quello di migliorare la qualità della vita.
L’adattamento alla singola situazione è realizzato all’interno della personalizzazione del percorso che terrà conto di tutte le variabili. Le scelte terapeutiche sono mirate alla difficoltà riportata e vengono modulate durante lo svolgersi del percorso.
I principali punti di intervento sono:
– identificazione dei passi di cambiamento relativi al circolo vizioso che si è venuto a creare;
– guida all’ascolto e alla decodificazione di fame e sazietà e altri aspetti di dispercezione corporea;
– identificazione di aspetti collegati a disturbi psicosomatici associati e a disinterpretazioni di sintomi fisici legati alla patologia;
– training per il ripristino di un’alimentazione fisiologica con un programma di regolarizzazione dei pasti;
– sensibilizzazione ai bisogni qualitativi e quantitativi di cibo;
– ristrutturazione cognitiva su cibo- peso-corpo;
– normalizzazione a lungo termine dell’alimentazione e delle cognizioni a essa collegate.
Gli elementi del percorso di psicoterapia sono:
– raccolta delle emozioni e definizione delle strategie e delle competenze per la gestione dei vissuti legati alla difficoltà;
– avvio alla ristrutturazione cognitiva attraverso il riconoscimento dei pensieri di mantenimento (circoli viziosi);
– identificazione delle credenze di base e degli schemi disfunzionali;
– valutazione e avvio della cura delle problematiche relazionali:
– rinforzo della motivazione a supporto del cambiamento.
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