‘Il cibo è una metafora’ – Conversazione con il poeta Alberto Bertoni

1- Il cibo è…..Un nutrimento del corpo e dello spirito. È un grande elemento di socializzazione tra le persone, ma è anche causa di guerra. Il cibo ha una natura molto ambigua, una doppia faccia: una buona e una cattiva.


2- Il cibo può essere o diventare poesia?
Molto spesso. A partire dalla metafora iniziale del Simposio, del Convivio di Platone alle origini del pensiero occidentale. Ogni poeta, degno di questo nome, ha messo in scena in qualche modo una tavola imbandita o comunque una percezione, una sensazione o una ricerca, più o meno spasmodica, del cibo. Il cibo, essendo una grande metafora del nutrimento umano, è anche una grande metafora dell’uomo e della sua capacità di socializzare, di fare amicizia e di far guerra.

3- Che legame c’è tra cibo e parola?
Entrambe hanno a che fare con la bocca. Il cibo in concreto attraversa gli organi di trasmissione nel momento in cui entra dentro di noi e naturalmente si pone il problema molto complesso del rapporto con la parola.
È cattiva educazione, e spesso è anche rischio di soffocamento, parlare mangiando. Se si parla non si mangia e se si mangia è meglio non parlare. Meglio non parlare a bocca piena. Lo insegnano le nonne ai nipoti è, non dico un tabù, ma una delle regole del nostro vivere civile. Ciò dimostra che si tratta all’apparenza di due cose che si negano a vicenda. Quando la parola si nutre di cibo essa è cibo, insegue il cibo, parla del cibo, canta il cibo, ma nello stesso tempo il cibo si nutre di parola poiché è un nutrimento del corpo e dell’anima.

di Barbara Troise Rioda (estratto da griseldaonline.it)

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