I disturbi del comportamento alimentare sono una malattia e non una “questione di volontà”, non sono una scelta e non sono affrontabili con la semplice forza di volontà. La persona che ne soffre non controlla volontariamente i comportamenti che mette in atto, come l’induzione del vomito, la restrizione dell’assunzione del cibo, gli episodi di abbuffate e gli altri tipi di comportamento.  Essendo manifestazioni di un disagio, di una malattia, è, invece, necessario l’intervento specializzato di un equipe multidisciplinare.

Proprio per questo motivo, è opportuno evitare di dire ad una persona che soffre di un DCA frasi come: “sei tu che non ti impegni a guarire” o “basterebbe che tu mangiassi un po’ di più…”

Sicuramente, una buona dose di volontà e di motivazione è necessaria per decidere di intraprendere un percorso di cura ed affidarsi agli specialisti.