Blog

dipendenza affettiva, EMOZIONI, Relazione

Bisogno d’amore e dipendenza affettiva

23 Febbraio 2020

 

La ricerca di amore è un bisogno del tutto naturale che spinge a costruire relazioni intime e profonde per soddisfare dei bisogni primari.

Tuttavia, rappresentando e raccogliendo in sé molteplici fattori emotivi e psicologici di grande importanza, tale bisogno è anche il più esposto a prestarsi a manifestazioni disfunzionali indotte da alcune comuni paure:

1) paura dell’abbandono

2) paura del rifiuto

3) paura di essere «costretti» nella relazione perdendo la propria libertà

A volte, proprio perché si tratta di un aspetto molto importante nella vita di ognuno, la realizzazione di tale bisogno, può indurre a un eccessivo investimento emotivo nel rapporto che rischia di diventare il fulcro attorno al quale ruotano l’esistenza emotiva, psicologica e sociale della persona coinvolta.

Si vengono in questo modo a creare rapporti disfunzionali che spesso con l’amore sano hanno poco a che fare:

  • Rapporti di dipendenza affettiva da figure idealizzate e/o frustranti
  • Rapporti di codipendenza tra partner bisognosi di sostegno, o infantili e immaturi che necessitano di accudimento, controllo e presenza costante.

 

COME SI ARRIVA ALLA DIPENDENZA?

Per alcune persone particolarmente bisognose di accudimento, rassicurazione e protezione o provenienti da esperienze di abbandono, abuso psicologico e fisico o traumi, la presenza di un partner rappresenta un punto di riferimento fondamentale attorno al quale, spesso, viene riconfigurata la propria vita.

Quando questo tipo di bisogno d’amore e di relazione è guidato dal dolore di ferite ancora aperte e mai elaborate, o contrassegnato da aspetti di immaturità emotiva e relazionale, può portare alla scelta di partner dannosi e alla costruzione di relazioni sentimentali di dipendenza. Sentirsi speciali, riconosciuti e importanti oppure rendersi unici e indispensabili per il partner, diventa la soluzione al senso di paura o a vissuti di dolore.

Quando si parla di ferite psicologiche, ci si riferisce alle manifestazioni psichiche di un’esperienza particolarmente negativa (in una circostanza, ambito o relazione) che portano a sentirsi sopraffatti da emozioni molto forti, dolorose e intollerabili.

Si tratta di esperienze che possono essere oggettivamente traumatiche (ad es. un lutto, un abuso fisico, un avvenimento che ha minacciato la sopravvivenza ecc.) o di esperienze dolorose vissute come traumatiche dalla persona in base alle proprie risorse emotive e comportamentali e alle proprie modalità di attribuzione di significato all’accaduto.

Quando dall’altro ci si aspetta che possa soddisfare tutti i propri bisogni emotivi e psicologici, che possa portare completo sollievo dall’angoscia interiore e lenire le ferite ancora aperte, si rischia inevitabilmente di costruire relazioni squilibrate.

Per queste persone la presenza del partner diviene dunque centrale per il mantenimento di una stabilità emotiva che dipende dunque soprattutto dall’altro e dal suo comportamento invece che dalla propria stabilità interiore, dal proprio senso di autonomia, dalla sensazione di essere in grado di fare fronte alle difficoltà e alla vita autonomamente e dalla fiducia nelle proprie capacità.

Queste relazioni squilibrate compromettono l’autostima e l’autonomia della persona e possono indurre sensi di colpa costanti ai quali ci si trova a dover porre rimedio attraverso atti riparatori, accettando comportamenti indesiderati da parte dell’altro, o facendo rinunce importanti nella propria vita; il tentativo di evitare la sofferenza la acuisce e la esaspera dando vita a dei perenni circoli viziosi.

 

 

 

 

 

 

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi