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Dispercezione corporea e Terapia dello Specchio nei disturbi alimentari

18 Ottobre 2021

 

La dispercezione corporea, sintomo presente nella maggior parte delle persone affette da disturbi alimentari, è il disturbo dell’immagine corporea caratterizzato dall’errata percezione delle dimensioni e delle forme del corpo, percezione alterata rispetto alla realtà.

La dispercezione corporea ha un ruolo rilevante come fattore scatenante, di mantenimento, ricaduta e cronicizzazione dei disturbi alimentari; perciò, nel percorso di riabilitazione e cura di questi disturbi è fondamentale adottare strategie e tecniche terapeutiche per il trattamento specifico di tale aspetto psicopatologico.

Una delle tecniche che noi a Chicco di Riso utilizziamo è la Terapia dello Specchio (elaborata da Wilson e modificata da Laura Dalla Ragione) che prende spunto dall’ipotesi che la preoccupazione per il peso e le forme corporee si ponga ad un livello mentale non sempre accessibile e modificabile dalle tecniche di ristrutturazione cognitiva verbale.

Nei pazienti affetti dai Disturbi Alimentari la difficoltà a tollerare i livelli di ansia e giudizio negativo nell’esposizione del proprio corpo allo specchio è molto elevata e costituisce motivo di forte sofferenza. Contemporaneamente, come in una sorta di compulsione incontrollabile, i pazienti cercano, specchiandosi in continuazione, una conferma dall’immagine riflessa, conferma sempre negativa e dolorosa.

La Terapia dello Specchio, appunto,  mira ad ottenere una serie di cambiamenti sia cognitivi che emotivi rispetto al proprio corpo, recuperandone una visione più oggettiva e non giudicante.

L’esposizione graduale e mirata allo specchio aiuta ad aumentare l’ascolto e il riconoscimento delle proprie sensazioni, percezioni ed emozioni, a ridurre ed eliminare i comportamenti di body checking, a recuperare una dimensione relazionale e comunicativa del proprio corpo, a riconoscere la funzionalità delle varie parti, nella consapevolezza poi che ciascuna di esse ha una forma ed occupa uno spazio, che andrà riconosciuto e quindi rispettato.

 

 

“Quante emozioni,

quanto grosso dolore,

quanta paura,

quanta confusione,

quante persone insieme,

quanto turbamento,

quanta apprensione,

quanta ansia ed angoscia,

si vedono e si sentono nello specchio”

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