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Quanto è importante uno spazio per le famiglie di chi soffre di un Disturbo dell’Alimentazione e della Nutrizione?

4 Giugno 2023

Uno spazio-tempo dedicato alla famiglia, che è il primo luogo di crescita e di cura, non è soltanto importante, è fondamentale.

In un trattamento ambulatoriale integrato per la cura di un Disturbo dell’Alimentazione e della Nutrizione, oltre agli incontri individuali di sostegno alla famiglia, soprattutto di pazienti minorenni, la presenza di un gruppo, di uno spazio per i genitori e con i genitori è un prezioso momento di accoglienza di dubbi e domande, di condivisione di stati d’animo ed emozioni, di confronto delle proprie diverse esperienze, un luogo di racconto di vissuti, di supporto, in cui sentirsi meno soli e fare rete insieme.

Inoltre, il gruppo con i familiari serve anche a guidare i genitori nella conoscenza del disturbo che affligge i loro figli, aiutandoli a “liberarsi” da stereotipie e “falsi miti” rispetto alla malattia e supportarli nell’affrontare le difficoltà quotidiane legate al disturbo stesso.

Questa primavera nel nostro centro ha preso vita “Nessuno si salva da solo”, il gruppo di Chicco di Riso dedicato ai genitori dei “nostri” pazienti con Disturbo dell’Alimentazione e della Nutrizione.

“Nessuno si salva da solo” è stato un incontro di esperienze, vissuti, emozioni e punti di vista diversi, eterogenei, dove il singolo è diventato gruppo. Abbiamo visto genitori aprirsi sempre più agli altri, riportando un progressivo senso di sollievo nel poter esprimere liberamente le proprie emozioni, senza il timore di essere giudicati, anzi, scoprendo che le proprie preoccupazioni, dubbi, disagi non appartengono solo a loro, ma sono comuni anche agli altri. Questo ha consentito di ridurre notevolmente il senso di isolamento e di vergogna.

 

Inoltre, il gruppo stesso facendo da cassa di risonanza rispetto ai vissuti emotivi condivisi da ciascuno, ha portato ad amplificare il sentire di qualcuno, al rispecchiarsi di altri, potenziando la consapevolezza dei propri stati d’animo da parte di tutti i partecipanti.

Altro fattore significativo è stato rappresentato dalla partecipazione al gruppo di genitori di pazienti che sono in momenti completamenti differenti del loro percorso di riabilitazione e cura (inizio-fase avanzata..); tale situazione ha costituito un’estrema ricchezza, permettendo ai genitori di figli all’inizio del loro percorso di ampliare la loro speranza e una visione più positiva rispetto alla cura del proprio familiare, sentendo le testimonianze dei genitori di figli in fasi più avanzate. D’altra parte, questi ultimi, si sono potuti ricordare quanti passi loro genitori, assieme ai propri figli abbiamo fatto fino a quel momento, pur sapendo che la strada per la guarigione possa essere ancora lontana, questo ricordo li ha aiutati ad avere più energia e forza per procedere.

“Nessuno si salva da solo” è stata un’occasione di crescita e di arricchimento anche per noi terapeuti che siamo stati e siamo rete con loro genitori, per i loro figli, per i nostri pazienti. Sentire i vissuti dei genitori, cogliere sfumature diverse e nuove dei loro figli, immaginare i nostri pazienti in quei contesti, in quelle dinamiche è stato un valore aggiunto importante ed emozionante.

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