L’immagine corporea è come il nostro corpo ci appare quando ci guardiamo allo specchio o come ce lo immaginiamo nella nostra mente e comprende l’insieme dei pensieri, delle percezioni e degli atteggiamenti di ciascuno nei confronti del proprio aspetto fisico.
L’immagine corporea può cambiare notevolmente in alcuni momenti di vita in cui il corpo subisce importanti cambiamenti come durante l’adolescenza o in altre fasi di vita e può essere influenzata dalle immagini che vengono veicolate da social, tv, pubblicità, canoni estetici legati ad una società e ad un periodo storico, dal senso estetico personale e della famiglia/persone che ci circondano.
Tutte queste informazioni vengono elaborate dal nostro cervello in modo tale da formare la percezione personale di un corpo ideale: quanto più l’immagine ideale è distante dalla nostra forma corporea reale, maggiore potrà essere l’insoddisfazione nel percepire un corpo distante da quello che è bello ed accettato da lui stesso e dalla società. Il senso di insoddisfazione per la propria immagine corporea può essere momentaneo, legato ad un periodo di vita, influenzare l’umore temporaneamente: questo tipo di vissuto è molto comune ai più nel corso della vita e non costituisce di per sé una situazione patologica. Tale diventa, parlando invece di dispercezione corporea, quando l’immagine del proprio corpo, dei difetti legati ad esso, conducono ad avere pensieri ossessivi, coatti nella propria mente e influenzano notevolmente e totalmente il senso di autostima personale.
Guardandosi allo specchio, la persona che presenta questa difficoltà non riesce a vedere un’immagine veritiera di sé, ma piuttosto una forma corporea inaccettabile che occorre necessariamente modificare e che produce molta sofferenza. La dispercezione corporea scatena, infatti, una fortissima ostilità verso il proprio corpo, un senso di vergogna, quasi un vedersi deformi. È una distorsione percettiva che conduce le persone ad avere una visione alterata (per dimensioni e sensazioni somatiche) del proprio corpo rispetto a come questo è nella realtà; si tratta di una alterazione neurofisiologica (fortunatamente reversibile), è come se per un certo periodo il cervello diventasse “cieco” per quanto riguarda la percezione della propria immagine corporea.
E’ un sintomo cardine nei Disturbi dell’ Alimentazione e della Nutrizione, soprattutto presente nell’Anoressia Nervosa e nella Bulimia Nervosa e a volte anche nel Disturbo da Alimentazione Incontrollata.
E’ uno dei primi sintomi a comparire e l’ultimo a scomparire, e costituisce uno dei nuclei più dolorosi e resistenti anche nel trattamento di cura e riabilitazione integrato.
Conoscere questo tipo di sintomo così radicato nei Disturbi dell’Alimentazione e della Nutrizione è veramente importante, fondamentale, soprattutto per i familiari dei pazienti e per chi sta vicino a persone che soffrono di questi disturbi, poiché è molto difficile “dal fuori”, “dall’esterno” immaginare tutto questo, il disagio che la persona vive dentro di sé nel guardarsi, nel sentirsi in un corpo completamente diverso da quello che è nella realtà. L’informazione, la sensibilizzazione sono potenti strumenti per avvicinare e per far comprendere maggiormente tali vissuti, altrimenti sconosciuti.
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