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BENESSERE, CIBO, food, SALUTE

Un caffè, grazie

30 Settembre 2020

Divino caffè il cui gusto rimane tutto il giorno in bocca.

A. Rimbaud

Il caffè fa male o fa bene? La scienza consiglia di non superare le 3-4 tazzine giornaliere, per non introdurre un eccesso di caffeina, anche se gli effetti di questa sostanza dipendono dal soggetto che può avere o meno una  metabolizzazione efficace. Dopo circa 45-60 minuti dall’assunzione la caffeina raggiunge il picco nel sangue, in 3-5 ore il fegato avrà metabolizzato metà della caffeina assunta (…ci vuole un altro caffè?).

 

Il caffè nelle giuste dosi ha effetto tonico, è usato per alleviare l’emicrania, facilita la digestione, può avere effetto lassativo, ha proprietà termogeniche. Ci sono delle condizioni che impongono una particolare attenzione o astensione come in gravidanza, nei bambini, in chi ha problemi di ipertensione o cardiaci o gastrici. Ci sono delle ipotesi invece in cui un uso regolare di caffè sembra proteggere da malattie neurodegenerative come Alzheimer e Parkinson, il condizionale è d’obbligo.

Il caffè andrebbe sempre degustato, concedendosi una pausa seduti, evitando il sorso e via,  iniziando a cogliere con la vista il  colore e la consistenza, poi stimolando l’olfatto per sentirne gli aromi, proseguendo col tatto per la temperatura e la corposità, concludendo con il gusto con la sensazione di amaro sempre predominante e infine il retrogusto per intercettare altri e nuovi aromi.

Come con arte va preparato, così con arte va bevuto (Abd el Kader, XVI secolo)

 

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