Si parla spesso di autostima, di come accrescerla nei bambini e nei ragazzi. Partiamo dal presupposto che l’autostima non è una caratteristica che si “insegna” ma viene trasmessa e coltivata partendo dalle prime fasi di vita.
Appena nato il bambino non ha autoconsapevolezza ma percepisce il clima di amore che lo circonda. I genitori sono lo specchio del suo valore e della sua amabilità e, nei loro occhi pieni di tenerezza per lui e ammirazione per le sue conquiste, coglie quel “luccichio” che gli rimanda il senso del suo essere speciale, unico, amato da qualcuno per lui così importante. Questo affetto disinteressato dei genitori, l’accettazione dei i suoi limiti, la fiducia nella sua capacità di superarli e il rispetto dei suoi bisogni sono il modello di amore che, interiorizzato, costituisce la base della futura autostima.
In età prescolare l’autostima inizia ad essere legata alla valutazione più obiettiva delle proprie prestazioni e, se attorno a lui percepisce un clima sereno e incoraggiante, il piccolo svilupperà le sue potenzialità nel migliore dei modi.
Con lo sviluppo il focus si allarga a più caratteristiche e i ragazzi iniziano a comprendere che possono essere diversi in momenti diversi, che uno stesso aspetto o comportamento può avere valenze sia positive che negative, che il mondo non è bianco o nero ma esistono le sfumature: non siamo sempre allegri o tristi, gentili o sgarbati, buoni o cattivi. Questo li aiuta a essere più tolleranti e meno severi con gli altri e con se stessi.
In adolescenza la valutazione di sé diviene più complessa e astratta andando a comprendere atteggiamenti, valori, opinioni. Questo è un momento cruciale per lo sviluppo e la stabilizzazione dell’autostima: i ragazzi si mettono alla prova, si confrontano con i coetanei, sperimentano la propria identità per questo sono così sensibili ai giudizi e vivono come se fossero sempre sotto osservazione e valutazione.
Possiamo riassumere dicendo che i bambini e gli adolescenti devono fare molte esperienze prima di prendere la misura del proprio valore, avranno dunque sempre quella base di insicurezza e saranno spesso dipendenti dal giudizio esterno. Per promuovere e accompagnare questo percorso di crescita personale, il bambino dovrà essere incoraggiato ad avere rapporti con i coetanei, sostenuto nel percorso scolastico, stimolato nel poter scoprire e coltivare i propri interessi attraverso hobby, sport o altre attività stimolanti adeguate all’età e dovrà imparare a prendersi cura di sè.
Ma soprattutto, bambini e ragazzi, devono essere posti sì di fronte a sfide stimolanti, ma sempre alla loro portata e nel rispetto delle loro esigenze e della loro unicità.
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