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BENESSERE, CORPO, EMOZIONI, poesia

“Un tempo tutto per sé”

18 Luglio 2023

 

“Ti auguro tempo”

Non ti auguro un dono qualsiasi,

ti auguro soltanto quello che i più non hanno.

Ti auguro tempo, per divertirti e per ridere;

se lo impiegherai bene, potrai ricavarne qualcosa.

Ti auguro tempo, per il tuo fare e il tuo pensare,

non solo per te stesso, ma anche per donarlo agli altri.

Ti auguro tempo, non per affrettarti e correre,

ma tempo per essere contento.

Ti auguro tempo, non soltanto per trascorrerlo,

ti auguro tempo perché te ne resti:

tempo per stupirti e tempo per fidarti

e non soltanto per guardarlo sull’orologio.

Ti auguro tempo per contare le stelle

e tempo per crescere, per maturare.

Ti auguro tempo, per sperare nuovamente e per amare.

Non ha più senso rimandare.

Ti auguro tempo per trovare te stesso,

per vivere ogni tuo giorno, ogni tua ora come un dono.

Ti auguro tempo anche per perdonare.

Ti auguro di avere tempo,

tempo per la vita.

                                                                                                                                                                     E. MICHLER

 

 

Dalle strofe di questa poesia scaturisce una riflessione su quello che i più di noi si aspettano dal tempo.

Quando sappiamo di aver tempo, di solito, la prima cosa a cui pensiamo è: come lo posso impiegare?

E proprio nel periodo estivo, con la fine della scuola, l’inizio delle vacanze estive, le ferie dal lavoro, per molti di noi tali pensieri si fanno sempre più consistenti, diventando proprio “propositi ed obiettivi”, progettando attività da svolgere, posti da visitare, esperienze nuove da fare..

Ma, se proviamo effettivamente a soffermarci sul senso di questo programmare talvolta serrato, su questa  progettualità diffusa su più ambiti e “quasi” frenetica, in alcuni casi nasconde un bisogno più profondo, quello di avere un tempo per sé stessi:  un tempo da assaporare, da scoprire, da vivere, unicamente in contatto con sé; un tempo per “stare” e non per “fare”.

Il tempo per sé stessi, frequentemente sottovalutato e raro nella società attuale è, in verità, necessario, poiché è un tempo in cui la persona può stare in contatto con i propri bisogni e con le proprie sensazioni.

Le pause, quella dal fare e dal progettare, rappresentano un momento in cui poter assaporare il piacere antico e atavico di non dover fare qualcosa, di sospendere l’essere vigili ed in azione , di controllare. Tali pause sono necessarie per conservare salute e benessere, per non accumulare in modo eccessivo ansia e stress.

Questo “stare” è la conseguenza naturale del poter “lasciare”: lasciare le tensioni, gli impegni , i doveri, le aspettative; costituisce un allentamento dei muscoli, del respiro, del movimento, dei pensieri. Nello stare non è tutto completamente disattivato, ma è una dimensione che ci permette di entrare in un contatto più profondo con noi stessi, con le nostre sensazioni. Le sensazioni sono il principale mezzo attraverso cui l’essere umano si orienta nel mondo; è la capacità di sentire il proprio organismo, di sentire come questo reagisce agli eventi, di sentire cosa ci sta dicendo nelle varie situazioni, cosa ci sta indicando di fare o di scegliere. Ogni tanto è fondamentale prendersi dei momenti in cui poter stare in contatto con noi stessi, per conoscersi e riconoscersi, per scoprirsi per poi poter scegliere, decidere e progettare effettivamente in contatto con sé, non sulla base di ciò che la routine o le aspettative ci impongono.

In questo tempo in cui poter “stare”, possiamo anche meravigliarci, stupirci, incantarci: guardare con occhi ingenui per scoprire i dettagli, le connessioni che l’abitudine normalmente ci impedisce di cogliere. Ad esempio, concedersi un momento per guardare un tramonto o un’alba e sentire che effetto provoca in noi quello spettacolo, quali emozioni ci suscita; sentire una canzone già conosciuta e coglierne sfumature diverse, stupirsi dell’effetto che ha su di noi…

Di solito, colleghiamo l’esperienza del meravigliarsi all’infanzia; in realtà, non è legata soltanto a questa età della vita, perché lo stupirsi del mondo che ci circonda è possibile anche in età adulta: i sensi ci trasmettono continuamente segnali affascinanti, variati e multiformi. Sta a noi saperne cogliere la bellezza e la ricchezza.

Il nostro augurio, quindi, per questo tempo di vacanze e non solo, è quello di concedersi una “pausa” per stare in contatto con sé, trovare un tempo per farlo, darsi, quindi, possibilità di ascoltarsi, conoscersi, stupirsi ed incantarsi.

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